Il caloroso consiglio del nostro socio Antonio Cremonini di conoscere meglio il pittore Mauro Reggiani visitando la mostra al Museo di Nonantola – Torre dei Bolognesi, è stato davvero prezioso. Come preziosa e gradita la presenza della sindaca Federica Nannetti, dal Consigliere comunale Massimo Po e del giornalista e critico Michele Fuoco.
Il Pittore nasce l’11 agosto 1897 a Nonantola.
Vero padre dell’astrattismo geometrico è tra i più noti artisti italiani del Novecento.
Disse: «La distesa dei prati è negli spazi dei miei quadri».
Giovanissimo dal 1911 al 1919 frequenta il Regio Istituto di Belle Arti di Modena, dove segue prima i corsi comuni e poi quello speciale di figura.
Subito dopo la prima guerra mondiale si lega in amicizia con i pittori Carlo Dalmazzo Carrà, Achille Funi e Pietro Marussig. A Parigi, dove si reca nel 1926 e nel 1930, conosce Vassily Kandinsky, Alberto Magnelli, Jean Arp e Max Ernst.
Partecipa alla prima mostra dell’astrattismo italiano organizzata nel 1934 alla Galleria del Milione a Milano.
È tra i firmatari del primo manifesto dell’Astrattismo e fautore appassionato di nuove aperture dell’arte e di nuovi rapporti più coerenti con la cultura straniera di avanguardia.
Partecipa alle maggiori rassegne nazionali ed estere fino alla forzata parentesi di inattività a causa del secondo conflitto bellico.
A guerra finita ritorna a Milano ed espone con il gruppo di Gillo Dorfles, Bruno Munari, Mario Radice, Manlio Rho e Atanasio Soldati.
Reggiani è una delle figure più significative di un momento ben preciso della cultura italiana, quando ebbero origine quelle aspirazioni e quelle tendenze di rinnovamento che la misero in agitazione, imbrigliata dal pesante giogo del momento storico.
Muore a Milano nel 1980.
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